Castel Morrone: Termopili d’Italia

“A Castel Morrone Bronzetti…alla testa di un pugno di cacciatori, ripeteva uno di quei fatti, che la storia porrà certamente accanto a’ combattimenti di Leonida…”

Così scrisse Giuseppe Garibaldi nel suo ordine del giorno facendo riferimento al maggiore Pilade Bronzetti, patriota che sacrificò la sua vita difendendo, con circa 300 uomini, l’altura denominata “Castello di Morrone” dall’attacco borbonico, nella battaglia del Volturno.

Tutto questo accadde il 1° ottobre 1860, quando dalla parte borbonica fu dato l’ordine di marciare per Morrone, giungendo a Caserta per sconfiggere i garibaldini. Ma arrivati a Morrone avvenne l’impatto tra i 5000 uomini dalla parte borbonica contro gli appena 300 bersaglieri guidati da Bronzetti che, fin da subito, intuì l’importanza di quello scontro per decidere le sorti dell’intera battaglia del Volturno. Lo scontro si protrasse per diverse ore ma i borbonici non riuscirono a sfondare le ultime difese dei garibaldini che, rimasti senza munizioni, iniziarono a lanciare sassi per difendersi dai nemici. Lo scontro terminò con la morte del comandante Pilade Bronzetti, ucciso da un colpo di pistola. Molti testimoni raccontarono del coraggio presente su entrambi i fronti, ma in modo particolare quasi tutti parlarono della caparbietà e della prodezza di Bronzetti pronto a combattere fino all’ultimo respiro.

Si ricorda anche l’ispirazione che Bronzetti ha dato per i versi di Luigi Mercantini, Giosuè Carducci, Vittore Vittori, Gabriele D’Annunzio e molti altri poeti. Il riconoscimento delle sue gesta derivò anche da Garibaldi il quale, oltre a sottolineare più volte l’importanza del ruolo del maggiore caduto in battaglia, da ammirare e prendere come esempio (“Bronzetti … nuovo Leonida, aveva preferito morire piuttosto che arrendersi …”), definì Castel Morrone “Termopili d’Italia”.

Dopo un primo momento caratterizzato da un grande interesse per l’accaduto da parte dei giornali, tutto fu presto accantonato e dimenticato. Solo 27 anni dopo, l’8 dicembre 1887, grazie all’insistenza del generale Migliorini e alla partecipazione di vecchi compagni, fu inaugurato il monumento ai caduti, un ossario in pietra dalla forma piramidale realizzata da Enrico Mossutti, il quale successivamente aggiunse un medaglione a bassorilievo in bronzo raffigurante  il maggiore Bronzetti.

Fonte: https://digitalhistoriansunisa.wordpress.com/